TIVOLI E LA VALLE DELL’ANIENE

Questo concetto è alla base del nostro progetto.
Il turismo di comunità è soprattutto sviluppo sociale e locale, economia civile e sostenibile, identità e valori, modello e strumento di promozione di lavoro, beni e servizi.
Il turismo di comunità è una rete turistico-ricreativa ideata, organizzata e gestita in modo partecipato sinergico e responsabile dai membri della comunità locale e si rivolge a chi è alla ricerca di un rapporto più stretto con il territorio delle proprie vacanze, con la comunità di persone che vive nel luogo e contribuisce a costruirne l’identità. Il turismo come attività armonica per la generazione di valore civile ed economico per tutti i portatori di interesse territoriali e internazionali.

Per affermarci in maniera stabile e duratura in un mercato turistico globale, che è enormemente competitivo e per far sì che il turismo, l’ambiente, la cultura siano un volano di sviluppo economico e occupazionale per il territorio, dobbiamo riuscire ad accorpare l’area ad Est della Capitale, che confina con i Castelli Romani (Destinazione Turistica già affermata e nostro più vicino competitor), la Ciociaria, la Sabina Reatina, l’Abruzzo e Roma Nord. Stiamo parlando più o meno del territorio occupato dalla IX e X Comunità Montana del Lazio. Si tratta di un’area dall’enorme potenziale, che parzialmente si sta organizzando. L’ambizione della nostra DMO è di espandersi e rafforzarsi nel tempo, fino a rappresentare l’intero territorio in oggetto, come un’unica Destinazione Turistica. Gli 8 comuni soci fondatori della nostra DMO sono dislocati nel territorio descritto. Ogni Associato deve fungere da apripista per il progetto territoriale. Ognuno esprime molto di più se posto all’interno della propria area e in relazione con i propri vicini.

Fare rete, fare sistema, unire le forze, sono tutti concetti che ormai abbiamo ben chiari, ora è il momento di stringersi e di operare al fine di cambiare la storia di questo territorio, avendo cura di rispettarne le diverse peculiarità, fonte di grande arricchimento per un’offerta varia ed interessante in grado di soddisfare le richieste di differenti target turistici. Il progetto ha in sé sei diverse anime: la prima è rappresentata da Tivoli, con il suo immenso patrimonio culturale e i due siti Unesco, la notorietà a livello turistico e la maggiore capacità ricettiva, a cui si affiancano altre cinque micro destinazioni, ognuna con la sua anima: la Valle dell’Aniene, la Sabina Romana, la Valle del Giovenzano, i Monti Prenestini e la Campagna Romana.

Per diventare Destinazione Turistica un territorio ha bisogno di un “marchio” che lo possa identificare. Il marchio racconta il territorio e gli dona un valore importante, recando in sé l’identità di quel territorio e comunicandola direttamente all’esterno per un posizionamento della Destinazione Turistica sul mercato. Vogliamo attrarre nella nostra Destinazione Turistica un turismo lento, sostenibile, attento. Il nome da scegliere doveva contenere due distinti concetti fondanti: la pluralità dei territori e una proposta turistica legata al valore del tempo, alla crescita culturale, al contatto stretto con la natura e con le culture, all’autenticità dei nostri paesi, al concetto di benessere fisico e mentale. Per questo ispirati dagli autori classici, ma pervasi da uno spirito assolutamente contemporaneo, siamo giunti a Terre di Otium. “L’Otium è l’arte del vivere e godere del proprio tempo libero, per uscire dall’esperienza di soggiorno rigenerati e appagati”.

Il logo è la sintesi grafica che completa il “marchio”. Deve essere semplice, riconoscibile ed in grado di racchiudere in sé concetti importanti che si vogliono trasmettere. L’elemento grafico “Il Ponte – Acquedotto” posto in posizione diagonale vuole esprimere l’attraversamento dei territori e l’idea di unificazione degli stessi. Si collega poi al tema dell’acqua, centrale nella nostra Destinazione Turistica.